21/07/2014

Marijuana VS Cervello. Arbitra la dopamina

Abusare di marijuana frena l'abilità del cervello di rispondere alla dopamina, il neurotrasmettitore responsabile di piacere, motivazione ed appagamento. Il vero effetto del sentirsi "fatti" potrebbe in verità portare a depressione ed ansia, come descritto da uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.

Nonostante la sua diffusione, sappiamo sorprendentemente poco riguardo gli effetti sul cervello  derivanti l'abuso di marijuana. Molte sostanze provocano lo stimolo del cervello tramite la dopamina, ma mentre studi hanno mostrato che cocaina ed alcool, per esempio, aumentano il rilascio di dopamina nella zona cerebrale dell'appagamento, questa relazione non è stata dimostrata in maniera consistente per la marijuana.

Dunque, per investigare meglio l'impatto della marijuana sul cervello umano, un team condotto da Nora Volkow del U.S. National Institute on Drug Abuse ha reclutato 24 persone che hanno fatto uso regolare di marijuana con una media di 5 volte al giorno, 5 giorni a settimana, per una decina di anni. Tramite l'utilizzo di questionari sulla personalità e due tipi di ispezioni cerebrali, il team ha esaminato come i loro cervelli reagissero al metilfenidato (uno stimolante che aumenta la dopamina, utilizzato nella narcolessia e nei disturbi dell'attenzione) in comparazione ad altri 24 partecipanti.

Entrambi i gruppi di cervelli hanno prodotto la stessa quantità di dopamina extra dopo aver assunto il metilfenidato, ma gli utilizzatori di marijuana hanno avuto risposte molto più attenuate a livello cardiovascolare e di risposta cerebrale alla dopamina. Il loro battito e pressione sanguigna erano minori rispetto ai non utilizzatori di marijuana, ed hanno sofferto di irrequietezza ed ansia.

Questi risultati suggeriscono che le risposte meno intense allo stesso livello di dopamina siano dovute a dei circuiti cerebrali danneggiati. A differenza di utilizzatori assidui di cocaina ed alcool, coloro che fanno uso di marijuana sembrano produrre la stessa quantità di dopamina, sotto metilfenidato, delle persone che non ne fanno uso, ma il loro cervello non sa che farsene.

I test hanno dunque evidenziato che negli utilizzatori di marijuana c'era una minore sensibilità allo stimolo motivazionale (dato dalla dopamina), ed un aumento di stress ed irritabilità.
I ricercatori credono che tale minore sensibilità del ventrale striato (la zona cerebrale dell'appagamento e della motivazione) potrebbe contribuire a comportamenti di dipendenza e tendenza verso depressione ed ansia.
Dunque chi abusa di marijuana lo fa perchè non si sente appagato, o si sente così perchè abusa di marijuana?
Volkow questo non sa dirlo, e, come spiega a Science, non essere in grado di stabilire chiaramente una relazione causa effetto "è una limitazione per uno studio come questo".

E per la marijuana a scopo ricreativo?
Lo studio condotto prende in esame utilizzatori assidui, e non occasionali, dunque le conclusioni potrebbero non essere esatte in questo scenario. La domanda se l'è posta Paul Stokes, uno psichiatra dell' Imperial College di Londra, che ha condotto uno studio simile sui cervelli di persone che fumano marijuana non più di una volta a settimana, tuttavia ha riscontrato risultati simili, in materia di dopamina.

"Considerando che la disponibilità di droga aumenta, avere risposte alle domande riguardo l'argomento è importante, è qualcosa che tutti dobbiamo sapere" -- Nora Volkow

Questo testo è stato tradotto e riorganizzato utilizzando le seguenti fonti:
Hardcore pot smoking could damage the brain's pleasure center

Marijuana Abuse Blunts the Brain’s Response to Dopamine

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